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In riva a questo mare

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In riva a questo mare 

 

 

 

La luce era

nel colore dell’acqua

e non del cielo.

Ma non serve a molto

fondersi ora

con la tua continua epifania

che – eccedendo – recede

e risucchia e rigetta,

sensibile, avvolgente

dio, che di nessuno

conti i respiri né riempi

l’animo monco.

 

Ti insegui per sfuggirti

e dopo ti ritrovi

su un tempo di sabbia.

E in fondo anche in te si agita

qualcosa di placido:

nella tua iride immensa

un cielo sottile quanto un soffio

istilla una dolce e azzurra

bugia che – se l’assaggio –

ha lo stesso sapore della lacrima 

di chi si è ritrovato

su questa riva in riva alla tua luce.

 

 

 

 Gianfilippo Gravino - 08/01/2013 20:11:00 [ leggi altri commenti di Gianfilippo Gravino » ]

Non posso che ringraziare intensamente Rosa Maria Melchionda per il commento acuto e garbato che ha lasciato al mio testo.

 Rosa Maria Melchionda - 06/01/2013 11:47:00 [ leggi altri commenti di Rosa Maria Melchionda » ]

Bellissima. Il mare...sì il mare ha il sapore delle lacrime di chi si è ritrovato sulla sua riva...Lo so bene. Quel suo inseguirsi per sfuggirsi e mescolarsi per perdersi nella sabbia del tempo comunque può alleviare quelle lacrime e disperderle nel tempo per quel qualcosa di placido che è in esso. Lirica molto sentita. Grazie.
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